Trento apre le porte al
Festival dell'Economia che quest'anno avrà come tema
"Mercato e democrazia", cinque giorni per discutere, riflettere, confrontarsi.
Con "Mercato e democrazia" riparte oggi "quell'idea coraggiosa che è diventata un successo spettacolare" - lo diciamo con le parole di Ralf Dahrendorf ospite della prima edizione - dedicata all'economia e alle grandi questioni del nostro tempo.
Dopo "Ricchezza e povertà" del primo anno e "Capitale umano, capitale sociale" della scorsa edizione, quest'anno il Festival accende i riflettori su un tema che riguarda la vita di tutti con sempre maggiore evidenza. I grandi cambiamenti della società moderna sono dettati da fenomeni come la globalizzazione che ha determinato l'ingresso nel mercato mondiale di paesi come la Cina, la Russia, ma anche l'avvento dell'informatica e il conseguente grande mutamento della comunicazione, lo spostamento da un continente all'altro di grandi masse di persone, la precarietà del lavoro. Questi e molti altri avvenimenti hanno grandi influenze sull'economia, sulla politica e sulla società in generale. Dunque quale miglior occasione, se non il Festival dell'economia, per riflettere su "mercato e democrazia" insieme a esperti di fama mondiale?
Dice Tito Boeri coordinatore scientifico del Festival "ci eravamo
abituati a credere che non ci potesse essere mercato senza
democrazia, ma ci siamo dovuti ricredere". Infatti, anche i regimi
autoritari, per esempio quello del Cile o il grande caso della Cina,
tollerano un sistema di mercato. Su questa riflessione continua
quindi Boeri: "Non solo i mercati possono coesistere con regimi
autoritari, ma dentro ai mercati operano organizzazioni che, al loro
interno, non sono affatto democratiche. Le imprese sono, in genere,
gestite in modo autocratico. Decide il "boss", il più
delle volte senza interpellare i dipendenti e tutti coloro, fornitori
e clienti abituali, che sono portatori di interessi nei confronti
dell'azienda". Per cinque giorni, dal 29 maggio al 2 giugno, il
centro della città di Trento si trasformerà in una
grande agorà, dove i giovani e il grande pubblico potranno
conoscere "l'economia alla portata di tutti", discutendo e
confrontandosi con i massimi esperti in materia. La manifestazione si
conferma, ancora una volta, come un atteso appuntamento di livello
internazionale, lo testimonia anche quel 50% e più di relatori
di prestigio provenienti dall'estero.
Nomi affermati sulla scena mondiale, economisti, sociologi, politici ed esperti della comunicazione. Saranno presenti, tra gli altri, Paul Krugman (oggi 29 maggio), docente di Economia e Relazioni Internazionali all'Università di Princeton e alla London School of Economics, opinionista ed editorialista del "New York Times"; Benjamin Friedman, docente di Economia politica presso l'Università di Harvard; Jhon Lloyd, giornalista editorialista del "Financial Times" per il quale è stato per molti anni corrispondente da Mosca; Paul Collier, professore di Economia presso l'Università degli studi di Oxford, dove dirige il Centro Studi sulle economie africane; Egor Gaydar, economista e politico nel 1992 è stato Primo Ministro russo sotto il governo di Boris Eltsin; Luisa Diogo, Primo Ministro del Mozambico dal febbraio 2004. Inoltre, numerosi personaggi della scena pubblica nazionale interverranno nel dibattito: Mario Monti (oggi, 29 maggio), Guido Rossi, Francesco Giavazzi, Luciano Gallino, Sergio Marchionne, Piercamillo Davigo.
Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito festivaleconomia.it, dove è possibile anche guardare gli eventi in live o in differita grazie alla Web Tv del Festival.